Ricordando Virginia Woolf

Ricordando Virginia Woolf

 

Nella data di quello che sarebbe il suo 134° compleanno, vi raccontiamo 7 fatti interessanti sulla vita di Virginia Woolf:

1- Nata come Adeline Virginia Stephen, è diventata una delle figure più illustri della letteratura inglese negli anni compresi tra le due guerre mondiali.

2- E’ tra i principali rappresentanti della corrente del Modernismo nella letteratura inglese

3- Le era stato diagnosticato il Disturbo Bipolare, malattia che ebbe influenze importanti sulla sua vita.

4- Sua madre Julia le insegnò, fin da piccola, Latino, Francese e Storia.

5- Fu impegnata nella lotta per raggiungere la parità tra i due sessi. Nel saggio “Una stanza tutta per sé”, la Woolf ripercorre il rapporto tra genere femminile e letteratura. Il fine ultimo della sua opera è quello di rivendicare, per il genere femminile, la possibilità di essere ammesse ad una cultura che fino a quel momento era stata ad esclusivo appannaggio maschile. In quel saggio afferma “Se vuole scrivere romanzi, una donna deve avere del denaro e una stanza tutta per sé”, condizione difficile da riscontrare ai suoi tempi.

6- Era famosa per la sua vicinanza alla cultura ebrea:  sposò Leonard Woolf, uomo ebreo, e inserì numerosi personaggi ebrei nei suoi libri. Per questo motivo fu avversata dal Nazismo, che la inserì nella lista dei cittadini britannici da eliminare.

7- Dopo aver completato il suo ultimo romanzo, “Tra un atto e l’altro”, pubblicato dopo la sua morte, a causa dei forti stati depressivi causati dalla sua malattia mentale, l’autrice si suicidò. Era il 28 marzo 1941. Riempì le tasche del suo cappotto con delle pietre pesanti e si gettò nel fiume Ouse. Lasciò una toccante lettera al marito:

Carissimo, sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone abbiano potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questo come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi. V.