Simonetta Pietrangeli
Robert Redford. L’amaro sorriso dell’America
“… Qualche giorno fa i giornali americani hanno reso nota la notizia del ritrovamento di una lettera e di una sceneggiatura rivolte a Robert Redford. Qualcuno aveva deciso di continuare a far vivere il personaggio di Hubbell, il giovane borghese di Come eravamo, con una differenza: questa volta sarebbe stato lui, il personaggio stesso, a calarsi nella vita di chi magistralmente a suo tempo gli aveva dato carne e sangue interpretandolo. Ne avrebbe imitato l’impegno, la tenacia, il costante punto di vista critico su di sé e il suo ambiente, quello cinematografico… tanto da riscattarsi per tutto quello che nel vecchio film non era stato in grado di fare. Redford aveva percepito immediatamente la reale portata dell’impegno che lo sconosciuto gli stava chiedendo. Ora, doveva dimostrare di saper superare uno tra gli esami più difficili della sua carriera di attore e regista: fare un film su sé stesso ”. Mentre si appresta a leggere la sceneggiatura dal titolo Come eravamo n.2, si troverà coinvolto nell’intreccio di questa nuova storia, che in parte descrive la sua carriera artistica e in parte si colora di personaggi e persone, alcuni esistiti realmente, altri no, che ruoteranno come ‘angeli’ attorno a lui. Chi può aver avuto interesse a non svelare il suo nome?
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