Heidegger e il problema della metafisica

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Secondo una linea interpretativa condivisa tanto da Otto Pöggeler quanto da Gianni Vattimo, il filo conduttore unitario delle ricerche heideggeriane è “la metafisica intesa come problema”. L’ipotesi di questo libro è che nel confronto di Heidegger con Kant (che va dal corso di lezioni del 27/28, dedicato alla Crìtica della ragion pura, al corso del 35/36, pubblicato con il titolo La questione della cosa) emergano con chiarezza i presupposti e il particolare significato del concetto di metafisica in Heidegger e sia possibile individuare lo sfondo unitario del suo cammino di pensiero, al di là delle svolte, della critica della metafisica, e delle diverse accezioni di “metafisica” nelle sue opere. Da tale confronto emerge che interrogarsi sulla metafìsica come problema corrisponde alla ricerca di una nuova “logica” filosofica e dunque all’indagine sulla filosofia stessa, sulle sue condizioni, i suoi compiti, oggetti e metodi specifici. Il libro opera dunque un confronto tra l’uso heideggeriano e kantiano dei termini “metafisica” e “filosofia trascendentale”. Ci si focalizza in particolare su come i due pensatori concepiscono la problematicità dell’uso del suffisso greco metà-e del corrispettivo latino trans-. A questa analisi segue poi una considerazione più generale sull’importanza del nesso tra metafìsica e trascendentalismo nella filosofia contemporanea.

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